Tullio Pericoli è un affermato pittore e disegnatore, coinvolto in innumerevoli progetti e apprezzato anche al di fuori dei confini italiani.
L’ispirazione – sostiene – la raggiunge “da un’intercapedine tra le cose razionali e il resto del suo corpo”. L’immagine è ansiosa di irrompere: Tullio Pericoli si “limita” a illuminarla, di fungere da tramite cosicché anche gli altri la vedano. Pittore nonché disegnatore, le sue illustrazioni hanno accompagnato gli articoli di alcune delle penne più raffinate del panorama italiano e mondiale. Vediamo, esattamente, chi è e le varie informazioni sia circa la vita privata sia quella professionale.
Tullio Pericoli: biografia e carriera
Nasce il 2 ottobre 1936, sotto il segno zodiacale della Bilancia, a Colli del Tronto, sperduto borgo nel Marchigiano. Fin da piccolo inizia a pubblicare i primi lavoretti sul giornale del Liceo classico Francesco Stabile, che frequenta. Seguendo il volere del padre, Pericoli si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza di Urbino, ma, a pochi mesi dalla laurea, molla tutto per trasferirsi a Milano e seguire la propria vocazione.
Così intraprende la collaborazione con il quotidiano Il Giorno, mediante illustrazioni adottate a corredo dei racconti di Calvino, Primo Levi, Gadda e Soldati. Nel 1984 approda a La Repubblica con cui porterà avanti una lunghissima collaborazione. Tra le opere realizzate si segnalano, poi, la pittura murale in via della Spiga a Milano su committenza di Livio Garzanti, che racconta la storia della casa editrice, e nel 1991 il capoluogo lombardo gli dedica un’importante mostra a Palazzo Reale. Col nuovo millennio si concentra prevalentemente sulla pittura paesaggistica.
Tullio Pericoli: la vita privata
Sappiamo solo che ha un figlio, Matteo, architetto e disegnatore. Ancora oggi abita a Milano, mentre non ha un profilo personale sui social e non è noto il patrimonio.
2 curiosità su Tullio Pericoli
– I suoi disegni sono comparsi anche oltreconfine, in giornali rinomati come El Pais, il Guardian, la Frankfurter Allgemeine, il New Yorker, la New York Review of Books.
– Porta sempre con sé una lunga matita appuntita (due o tre centimetri), per schizzare le intuizioni e i primi dettagli.